I social network e le loro regole sono in continua evoluzione, spesso influenzati da quello che accade nel mondo. Lo abbiamo visto durante la pandemia, dove sia Facebook che Twitter, ma anche Instagram, YouTube e TikTok hanno adottato policy mirate per contrastare la diffusione di fake news in merito al Coronavirus e ai vaccini. Oggi Twitter fa uno ulteriore step in avanti anche sulla base di quello che sta accadendo in Ucraina, consapevole che nei periodi di crisi, dovuti a conflitti, emergenze sanitarie o disastri naturali su larga scala, l’accesso a informazioni verificate e risorse credibili e autorevoli è ancora più difficoltoso anche a causa dell’infodemia sempre più diffusa.

Twitter ha così introdotto una nuova politica per valorizzare le informazioni credibili e autorevoli nei contesti emergenziali e contribuirà a garantire che la disinformazione virale non venga amplificata o spinta ulteriormente dalla piattaforma durante le crisi.

Nel dettaglio: i tweet che andranno contro questa policy sulla disinformazione in caso di crisi saranno contrassegnati e oscurati da questo avviso:

Gli utenti su Twitter dovranno cliccare sull’avviso per visualizzare il tweet e il contenuto. Inoltre, i Mi piace, i Retweet e le condivisioni saranno disabilitate e l’avviso rimanderà a ulteriori informazioni sull’approccio di Twitter alla disinformazione in caso di crisi. Questi tweet non saranno mostrati nemmeno nella timeline in Home o nella sezione Ricerca o Esplora.

Alcuni tweet su cui la piattaforma interverrà:

  • False notizie di copertura o di eventi, o informazioni che descrivono in modo errato le condizioni sul campo durante l’evoluzione di un conflitto;
  • affermazioni false sull’uso della forza, sulle incursioni nella sovranità territoriale o sull’uso di armi;
  • accuse palesemente false o fuorvianti di crimini di guerra o atrocità di massa contro specifiche popolazioni;
  • Informazioni false sulla risposta della comunità internazionale, sulle sanzioni, sulle azioni difensive o sulle operazioni umanitarie.
  • Non rientrano nell’ambito di questa politica i commenti forti, gli sforzi per sfatare o verificare i fatti e gli aneddoti personali o i resoconti in prima persona.

Le azioni che Twitter mette in campo sono proporzionate alla gravità del danno potenziale che il messaggio può avere. L’obiettivo è quello di non amplificare o raccomandare determinati contenuti, ma anche aggiungere un contesto attraverso le etichette e, nei casi più gravi, disabilitare l’engagement degli utenti con i tweet. Per la piattaforma, questi sono modi efficaci per mitigare il danno, preservando al contempo la discussione intorno ad eventi globali critici.

Naturalmente tutto questa nuova policy è incentrata sui conflitti armati internazionali, proprio a partire dalla guerra in Ucraina. Twitter ha però dichiarato la volontà di aggiornare ed espandere queste policy ad altre tipologie di crisi.

Il lavoro del team di Twitter verso questa attività di moderazione nei contesti di crisi è stato sviluppato, e continuerà ad esserlo, grazie alla collaborazione con esperti e organizzazioni per i diritti umani, basandosi sul quadro di risposta alle emergenze del Comitato permanente inter-agenzie delle Nazioni Unite (IASC) e su altri quadri umanitari globali.

 

Per tutti i dettagli: leggi la notizia sul blog di Twitter. 

 

Foto nell’articolo: Twitter