I vaccini ci sono e la campagna vaccinale procede a ritmi serrati in tutte le regioni, anche con l’apertura delle prenotazioni agli over 40. Che tipo di informazioni diffondono le regioni sulla campagna vaccinale e sui vaccini? A questa domanda prova a rispondere il report “La comunicazione della vaccinazione anti Covid-19 sui siti web delle Regioni e Province Autonome italiane” condotta nei mesi di marzo e aprile scorsi da parte di Agenas e Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con l’istituto di linguistica computazionale del Cnr.
L’obiettivo di questa ricerca è quello di offrire una panoramica sulle modalità con cui le Regioni e le Province Autonome comunicano con la cittadinanza attraverso i rispettivi siti web istituzionali sulla vaccinazione anti Covid-19. Adottando la prospettiva di una qualsiasi cittadina o di un qualsiasi cittadino che ricerca informazioni sui siti web delle Regioni o delle Province Autonome italiane sul vaccino, lo studio ha indagato quattro campi principali relativi alle informazioni: reperibilità, qualità e quantità, fruibilità ed efficienza, leggibilità.
L’analisi rivela che sono pochi i portali regionali istituzionali che informano in maniera esaustiva i cittadini sui rischi relativi agli eventuali effetti collaterali dei diversi vaccini. Il 52% di siti web/portali regionali non riporta questo tipo di informazioni mentre “il 48% riporta informazioni sui rischi della vaccinazione, di cui solo il 29% in maniera esaustiva“. La migliore comunicazione su questo tema è quella del Veneto, osserva il report, perché “dedica alla spiegazione degli effetti collaterali un video in cui un medico si prodiga nello spiegare al cittadino nel dettaglio le reazioni avverse osservate per ciascun vaccino disponibile“. Ignorano completamente questo problema la provincia autonoma di Trento e le Regioni Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna. Campania e Basilicata non ospitano neppure link a siti web esterni di approfondimento come il sito web dell’Aifa, dell’Istituto Superiore di Sanità o del ministero della Sanità, che sono invece presenti in tutti gli altri portali regionali.
A tutto questo si aggiunge il fatto che, sempre secondo il report, “l’81% dei siti web/portali regionali riportano le informazioni in merito alle categorie di cittadini aventi diritto alla vaccinazione, il 14% riporta informazioni solo in maniera parziale, mentre il 5% non riporta informazioni a riguardo“. Spicca l’Emilia-Romagna che ha “uno spazio dedicato a informazioni di dettaglio relative alle categorie aventi diritto sia nel momento di analisi sia successivamente“.
“L’indagine va incontro alla sempre maggiore richiesta di informazione sui siti web da parte del cittadino – sottolinea il direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan – e fornisce uno strumento di studio e di analisi a supporto di Regioni e Province Autonome per la realizzazione di una comunicazione di qualità sempre aggiornata. L’obiettivo è offrire in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale un servizio adeguato rispetto alle informazioni sulla vaccinazione anti Covid-19. Proprio per questo motivo, il progetto segnala una serie di azioni che i policy maker regionali potrebbero intraprendere, per rendere la comunicazione istituzionale efficace e uniforme, migliorando la consapevolezza del cittadino sui corretti percorsi di cura e tutela della propria salute”.
“Questa indagine, volta ad analizzare i siti web delle Regioni e delle Province Autonome – commenta la rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Sabina Nuti – vuole fornire suggerimenti per migliorare i processi di comunicazione partendo dall’esperienza di navigazione del cittadino. Dall’indagine svolta a gennaio 2021 sulla propensione della popolazione italiana in merito alla vaccinazione anti Covid-19, è emerso che i cittadini contrari o ancora incerti hanno in prevalenza un titolo di studio basso e vorrebbero ricevere maggiori informazioni soprattutto sugli effetti collaterali del vaccino. I Sistemi Sanitari Regionali possono riflettere sulla loro capacità di risposta a tale bisogno di informazione con le evidenze fornite da questa indagine”.
Come possono migliorare la loro comunicazione? L’indagine suggerisce 4 azioni da mettere in campo:
- Esplicitare chiaramente sui siti web i luoghi della vaccinazione. Circa la metà dei siti web/portali regionali non riporta o riporta in modo incompleto le informazioni sui luoghi della vaccinazione.
- Incrementare la comunicazione sui siti web sugli effetti collaterali della vaccinazione. Dallo studio emerge infatti che il 75,7% della popolazione italiana sarebbe incentivato a vaccinarsi se ritenesse di essere correttamente informato sui rischi della vaccinazione.
- Incrementare l’accountability in merito all’avanzamento della campagna vaccinale.
- Ridurre la complessità dei testi sulla vaccinazione e creare un vocabolario di base della Sanità. I testi sulla vaccinazione sono complessi, è utile quindi pensare ad una semplificazione dei testi, tale da renderli comprensibili anche alle fasce meno istruite della popolazione ovvero quelle anche più reticenti alla vaccinazione.
Il report completo è disponibile qui.
Foto di Spencer Davis su Unsplash.