Proprio ieri sul blog vi ho presentato la collaborazione tra Apple e Google per sviluppare un sistema di tracciamento dei contatti con persone risultate positive al virus e monitorare la diffusione del contagio. Questo sistema potrebbe arrivare presto sotto forma di app in Italia. Si chiama “Immuni”, l’applicazione sviluppata da Bending Spoons, società milanese primo sviluppatore per Ios in Europa, in collaborazione con il Centro Medico Santagostino (CMS), incaricata con un’ordinanza resa pubbliche nella serata di giovedì 16 aprile, dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri. Con questo atto viene disposto la stipula del contratto che darà ufficialmente il via al processo di messa in funzione dell’app per la raccolta di informazioni utili al tracciamento dei contagi da coronavirus.

COME FUNZIONA

Anche se non sono ancora state divulgate le caratteristiche tecniche, la app avrà un funzionamento simile a quello su cui stanno lavorando Apple e Google e si baserà sulla tecnologia Bluetooth (BLE). Tramite la app ogni smartphone invierà un segnale periodicamente con un codice univoco identificativo (ID) anonimo che potrà essere captato da altri smartphone nelle vicinanze. Se una persona che ha attivato la app segnala di essere risultato positivo al virus, il sistema avviserà le persone con cui è entrato in contatto nei giorni precedenti.

L’app non dovrebbe integrare alcun meccanismo di tracciamento della posizione (gps), così come indicato dal Garante europeo per la privacy e dal Consiglio che riunisce i garanti dei Paesi membri (Edpb).

All’anonimato e alla tutela della privacy si aggiunge il fatto che la app e il suo uso saranno su base volontaria attraverso il download da App Store (Apple) e Google Play Store (Google). Perché sia efficace e riesca a tracciare i contatti e sorvegliare la diffusione del virus nella cosiddetta Fase 2, però, sia il garante della privacy italiano, Antonello Soro, sia lo stesso ministro per l’Innovazione, hanno osservato che è necessario che sia scaricata da almeno il 60% della popolazione. Naturalmente, prima di essere utilizzata nella Fase 2, l’app sarà testata in alcune regioni pilota.

Alla base di questa app c’è una idea di fondo flessibile, ovvero che in caso di necessità sia possibile aggiungere o integrare nuove funzionalità alle funzioni di base. In più, Immuni avrà una specie di “diario clinico” dove ogni persona potrà conservare le informazioni sulle proprie condizioni di salute o i sintomi che riscontra, con la possibilità di aggiornarlo nel caso di cambiamenti.

Una funzione di questo tipo, per tracciare la diffusione dei contagi, è stata attivata proprio in questi giorni sulla app “AllertaLOM” della Regione Lombardia che inizialmente è nata per informare i cittadini sulle allerte meteo. Con il nuovo aggiornamento, gli utenti possono compilare un questionario integrato all’interno dell’app che rende possibile raccogliere dati, in forma anonima, e mettere a disposizione dell’Unità di Crisi regionale e degli specialisti informazioni complete e strutturate sulla diffusione del contagio sul territorio lombardo.

Foto di Copertina StockSnap da Pixabay