Mai come adesso abbiamo compreso l’importanza del piano editoriale, lo strumento che ci permette di pianificare i contenuti da pubblicare sui canali social che gestiamo. Il piano editoriale è uno strumento flessibile che ci consente di organizzare i contenuti sulla base di rubriche, temi, ricorrenze ma, come in questo caso, anche di emergenze e crisi in corso. Grazie a questa tabella, perché ricordiamocelo, per fare un piano editoriale basta un foglio excel, possiamo rimodulare i contenuti che possono risultare fuori luogo, spostandoli a data da destinare.
Immagino che la prima cosa che avrete fatto tutti sarà stata quella di smontare tutto il piano, sprogrammare i vari post pronti, per dare ampio spazio agli approfondimenti e alle notizie di servizio legate al Coronavirus. Infatti, in occasione di crisi o emergenze come quella che stiamo vivendo è fondamentale non fermare i nostri account social, ma capire come utilizzarli e cosa dire. Per esempio, possiamo dare spazio a contenuti in linea con l’emergenza in corso, rilanciando i consigli utili, i provvedimenti per la salute adottati, oppure i servizi che abbiamo creato ad hoc a supporto delle persone. La flessibilità, nostra e del piano editoriale, è un punto a nostro vantaggio perché dà prova della reattività e della sensibilità verso la situazione che stiamo vivendo.
È proprio in casi come questo che possiamo capire quanto sia importante la fase preparatoria di studio, di definizione del piano, delle procedure da attivare in caso di crisi e delle funzioni che ci offrono le piattaforme social per queste situazioni (dalla raccolta fondi ai video in diretta…) in modo tale da avere un piano B sempre pronto e non lasciare questi canali ufficiali in balia dell’improvvisazione o del panico degli utenti.
Oltre alla ri-organizzazione del piano editoriale è necessario ripensare anche il tone of voice che utilizziamo. Naturalmente, se ci occupiamo di curare account istituzionali, la differenza sarà minima, certo è che, una volta di più, è il momento di mettere da parte il linguaggio complesso e burocratico per applicare un linguaggio semplice ed empatico per veicolare nel modo più chiaro e leggibile possibile le informazioni cruciali per questa emergenza. In questo caso l’utilizzo di emoji, maiuscoletti e infografiche possono permetterci di rendere il nostro messaggio ancora più diretto ed efficace. Mettiamo da parte la retorica dello scarica barile e non accentriamoci competenze che non sono nostre, soprattutto in questo caso dove la maggior parte delle decisioni sono in capo alle istituzioni centrali. Le persone in questo momento hanno bisogno di essere rassicurate, per questo non dobbiamo minimizzare ma dare le informazioni utili e di servizio nel modo corretto e nel giusto contesto.
E voi come avete ripensato il piano editoriale per questa emergenza?
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