Lo sappiamo, il magico mondo di internet non finisce mai di stupirci. Ci fa di scoprire animali, luoghi e oggetti di cui non immaginiamo l’esistenza e ci permette di dare libero sfogo alla nostra creatività e inventiva. Ed è quello che alcuni giorni fa è successo anche a me quando (anche se un po’ in ritardo) ho scoperto l’account Twitter del Comune di Bugliano. Si tratta di un Comune che ha più follower che cittadini (8917 contro 0) perché, ebbene sì, questo Comune della provincia di Pisa non esiste nelle cartine o su Google Maps ma esisteste solo su Twitter.


Questo account di una pubblica amministrazione può trarre in inganno a livello visivo perché ha tutte le caratteristiche di un account istituzionale come abbiamo imparato a riconoscere. Vediamo, infatti, uno stemma come immagine di profilo, una foto del borgo come immagine di copertina, un folto numero di follower, una bio completa e tanti tweet e interazioni con gli account ufficiali di enti e aziende del territorio che abbiamo catalogato come fonti attendibili e credibili.


Se facciamo attenzione però capiamo subito che l’account non è così istituzionale come sembra. Se proprio non vogliamo cercare su Google l’esistenza o meno del Comune, analizziamo il profilo per capire cosa c’è che non va. Partiamo dalla bio: “Account ufficiale del Comune di Bugliano (PI) Informazioni ed eventi sul territorio. Specializzato nella coltivazione della barbabietola da zucchero”, tutto bene fino alla specializzazione: barbabietola da zucchero! Il sito web, poi, è ospitato su Blogger, un servizio di blogging gestito da Google e, naturalmente, il linguaggio utilizzato è quanto di più lontano da quello istituzionale, il tone of voice è ironico ed estremamente satirico.


A differenza di account troll, questo profilo nasce con il chiaro obiettivo di divertire. È sì un profilo fake, ma le regole d’ingaggio sono chiare: creare dell’ironia e divertire i follower, anche con chiari riferimenti all’attualità e ai fatti di cronaca (reddito di cittadinanza, campagna elettorale, ecc…), senza la volontà di ingannare o prendersi gioco dell’utente che anzi è suo “partner in crime” interagendo a sua volta con battute e tweet ironici in risposta. Questo account padroneggia il linguaggio e le dinamiche dei social e le sta sfruttando (in senso positivo) al meglio.


Cosa succede però se questo tipo di account ricondivide, commenta e si inserisce nel feed di un hashtag come quello di un’allerta meteo? Avendo etichettato questi tweet e l’account come ironici, quanta credibilità ha un tweet di questo tipo?  Può creare rumore e confusione nel feed e negli utenti? Leggendo i tweet in risposta troviamo ironia e sarcasmo anche nelle interazioni degli utenti, tutto questo quanto può danneggiare il messaggio lanciato dall’account ufficiale, in questo caso del LaMMA? Oppure può essere di aiuto e attrarre l’attenzione di utenti che non riusciamo ad intercettare con gli account ufficiali? [Non ho ancora una risposta chiara a queste domande, aiutatemi voi con i vostri commenti e opinioni!]


Insomma, vi ho volute presentare questo caso per ricordarvi come il web e i social siamo strumenti e, come tali, molto dipende da come vengono utilizzati quotidianamente o da come siamo formati per usarli. Dobbiamo vivere i social in modo attivo, imparando a distinguere ciò che c’è di buono e utile da ciò che invece è inganno e odio. Impegniamoci a diventare utenti sempre più consapevoli, in modo tale da far prevalere l’uso positivo e la volontà di fare rete tra noi utenti. Questo uso consapevole permette a tutti noi di identificare quali sono gli account ufficiali, in tempo di pace che in emergenza, e quali sono le informazioni di pubblica utilità (e non le fake news) che possiamo (e dobbiamo) rilanciare e condividere in caso di evento critico o, come nel caso di Bugliano, maneggiare le informazioni per quello che sono e, perchè no, rispondere e interagire mantenendo alta l’ironia.