Attraverso lo studio “Eruptions and Social Media: Communication and Public Outreach About Volcanoes and Volcanic Activity in Italy”, pubblicato sulla rivista ‘Frontiers in Earth Science’, il gruppo di comunicazione INGVvulcani ha descritto le attività di comunicazione che vengono svolte attraverso i social media dal 2018 ad oggi con l’obiettivo di raccontare lo svolgersi dei processi naturali al pubblico, cercando proprio di tradurre e rendere accessibili ai più fenomeni molto complessi.

INGVvulcani attraverso i canali Facebook, Twitter, Instagram e YouTube ha condiviso notizie e curiosità sui vulcani e la loro attività, a cui si aggiungono gli approfondimenti più dettagliati e di divulgazione scientifica del blog INGVvulcani. Un’attività di informazione continua che non si è occupata solo di diffondere tempestivi aggiornamenti nel caso di emergenze legate all’attività vulcanica, ma anche di raccontare le novità della ricerca sui vulcani, contrastando il fenomeno sempre incombente delle fake news.

La sfida è trovare contenuti sempre nuovi adatti a suscitare la curiosità e l’interesse del pubblico e poi riuscire a descriverli in un linguaggio accessibile a un pubblico non esperto. Per un gruppo di ricercatori abituati ad esprimersi in gergo tecnico non è stato sempre facile. Per capire come fare, abbiamo applicato alla comunicazione lo stesso approccio che dedichiamo alla ricerca scientifica: prima raccogliamo informazioni ed esperienze, poi analizziamo i dati raccolti e li condividiamo nell’ambito della comunità scientifica internazionale per confrontarci con chi svolge compiti simili”, ha commentato Micol Todesco, vulcanologa dell’INGV nel team degli autori dello studio.

Strumenti di comunicazioni diversi, come differenti sono state le modalità di comunicazione messe in campo dall’INGV a seconda del tipo dei fenomeni e del luogo del loro accadimento e i differenti impatti sulle popolazioni coinvolte. L’analisi ha messo in evidenza che blog e social sono stati consultati da un gran numero di persone per avere informazioni sugli eventi vulcanici in corso, come dimostrato dal rapido aumento di visitatori in occasione dei parossismi dell’Etna del 2021.

Da quando abbiamo aperto i vari canali social, abbiamo studiato la comunicazione online che scambiavamo con il pubblico. Un fil rouge diretto che ci ha permesso di capire le variegate esigenze dei lettori e di poter impostare linguaggio e modalità sempre più soddisfacenti alle richieste degli interlocutori ma sempre con il massimo rigore scientifico”, ha aggiunto Maddalena De Lucia, vulcanologa dell’INGV e anch’essa autrice dello studio.

Leggi lo studio completo a questo link.

[Foto di copertina di  Guillaume De Pratere da Pixabay]

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