La diffusione della disinformazione in merito ai vaccini sulle piattaforme social preoccupa Facebook e Twitter che stanno prendendo contromisure per limitare questo fenomeno.

Partiamo da Twitter. Nel dicembre 2020, la piattaforma ha aggiunto le etichette per fornire ulteriori informazioni e rimandare alle fonti ufficiali anche in merito ai vaccini contro il Covid-19 nelle discussioni e scambi di tweet che si sviluppano, come già avviene per il Covid stesso che durante le elezioni USA. Ora l’azienda mira ad incrementare il contrasto alla disinformazione sui vaccini con un sistema di alert e avvertimenti verso l’utente che potrebbe arrivare anche al ban dell’account “colpevole”. In questo modo Twitter mira a sensibilizzare ulteriormente gli utenti sul tema, creare consapevolezza e ridurre la diffusione di informazioni potenzialmente dannose e fuorvianti sul social network.

Come funziona: un team di Twitter andrà ad applicare le etichette quando individua un contenuto che viola le nuove norme, questo servirà ad istruire gli strumenti automatizzati per individuare i contenuti simili da etichettare. Twitter rassicura che andrà ad utilizzare sia la revisione automatica che quella umana sui contenuti che violano queste regole sulla disinformazione sul vaccino anti covid-19, a partire da quelli in lingua inglese, per poi applicarle a tutto il resto.

In caso di violazione gli utenti riceveranno una notifica di avvertimento che li avvisa dell’applicazione dell’etichetta o della rimozione del tweet. In caso di ripetute violazioni, Twitter prenderà provvedimenti nei confronti dell’account. Al secondo e terzo avvertimento l’account sarà bloccato per 12 ore, al quarto il blocco durerà una settimana, superato il quinto avvertimento l’account sarà sospeso.

Per quanto riguarda Facebook, invece, dopo essersi consultato con le principali organizzazioni sanitarie (incluso l’OMS) ha realizzato un vero e proprio elenco di affermazioni false sul Coronavirus e sui vaccini che sono vietate e bloccate dalla piattaforma. A febbraio scorso hanno iniziato ad applicare questa nuova regola con l’obiettivo di bloccare fino anche a rimuovere le pagine, i gruppi e gli account su Facebook e Instagram che condividono ripetutamente queste affermazioni.

Infine, l’azienda sta continuando a migliorare i risultati di ricerca sulle piattaforme. Quando le persone cercano contenuti relativi ai vaccini o in merito al Covid-19 su Facebook, vengono mostrati risultati pertinenti e autorevoli e fornite risorse di terze parti per mettere in contatto le persone con le informazioni sui vaccini prodotte dalle organizzazioni sanitarie. Su Instagram, oltre a far emergere risultati autorevoli nella ricerca, viene ridotta la visibilità degli account che scoraggiano le persone dal farsi vaccinare.

Tutti questi provvedimenti vanno ad aggiungersi alle misure attuate a dicembre. In caso di rimozione di un post per aver violato la politica di Facebook contro la disinformazione sul Covid-19 l’utente-autore del post riceve una notifica dove viene avvisato della rimozione, dove e da chi è stato condiviso e il motivo per cui quella notizie è falsa e perché è stato rimosso da Facebook. In questo modo le persone saranno più informate e sensibilizzate oltre a poter decidere se smettere di seguire la pagina o i gruppi che hanno condiviso quel contenuto che conteneva una fake news.

Funzioneranno queste misure? Lasciatemi la vostra opinione nei commenti.

 

[Foto di copertina: Twitter, foto nell’articolo: Facebook]

Taggato in:

, ,