Dopo i primi anni di lavoro in sordina, il Dipartimento Casa Italia, guidato da Fabrizio Curcio, è arrivato sui principali social network con account ufficiali dedicati ad approfondire e conoscere il Dipartimento e le attività che quotidianamente porta avanti per la ricostruzione post sisma e la prevenzione. Per capire meglio gli obiettivi e le strategie comunicative messe in campo, ho intervistato Gianluca Garro, che dopo l’esperienza nel settore comunicazione del Dipartimento di Protezione Civile e già responsabile dell’area comunicazione di Italia Sicura è ora capo ufficio stampa di Casa Italia.
Il Dipartimento Casa Italia è una struttura tutta nuova e da conoscere. Dopo l’esperienza di Italia Sicura, quanto è stato difficile dal punto di vista comunicativo ripartire da zero e definire una strategia per promuovere le attività di ricostruzione in atto e far conoscere questo nuovo Dipartimento?
Casa Italia nasce nel 2017 come struttura di missione ed è poi diventato un Dipartimento nel 2018. Casa Italia e Italia Sicura erano due realtà simili, la prima dedicata all’adeguamento sismico e alla lotta al rischio terremoti e la seconda contro il dissesto idrogeologico. Dopo la sua costituzione, l’attività di comunicazione del Dipartimento Casa Italia era un’attività piuttosto marginale e non era stato contemplato l’utilizzo dei social network, fino a quando nell’ottobre 2019, Fabrizio Curcio è stato nominato Capo del Dipartimento, a cui sono seguiti nuovi obiettivi generali e mirati per la comunicazione. Lo scopo principale è stato quello di trasformare Casa Italia nel collettore delle diverse ricostruzioni dei sismi, con l’obiettivo di dare vita ad un sistema simile a quello della protezione civile che però vada a lavorare subito dopo le emergenze quando si passa al momento della ricostruzione, portando avanti anche il suo focus originario sulla prevenzione. La comunicazione è una tessera del mosaico dei nostri obiettivi. Stiamo puntando ad essere più presenti nel dibattito pubblico attraverso la comunicazione tradizionale dei comunicati, del sito internet di Casa Italia che della Struttura di Missione “Sisma 2009”, che attraverso i social network dove siamo attivi da ottobre 2020 con un account su Twitter, Facebook, Instagram e un canale Telegram.
Che obiettivi vi siete dati per l’attività sui social? C’è una strategia diversificata tra le varie piattaforme?
Siamo partiti il 20 ottobre, possiamo dire che siamo alla fine del rodaggio e di posizionamento su queste piattaforme. Abbiamo iniziato con dei post per raccontare quello che è Casa Italia con dei video del Capo Dipartimento che salutava l’ingresso nel mondo social e che descriveva quello che è il lavoro di Casa Italia, cos’è e la sua breve ma significativa storia. Adesso stiamo iniziando anche a diversificare sia in base al tipo di target a cui ci rivolgiamo e di messaggi. Su Twitter abbiamo un certo tipo di ascolto fatto di addetti ai lavori e di operatori della stampa e personaggi anche delle istituzioni, su Facebook invece troviamo una platea più ampia dove interagiamo anche con i cittadini. Su Instagram c’è un target più giovane naturalmente e cerchiamo di fare storie ogni volta che postiamo per cercare di entrare in un certo tipo di circuito di comunicazioni. Il canale Telegram è per fidelizzare, per cercare sempre più persone che ci seguano costantemente. Il prossimo passo è quello di entrare su LinkedIn (la pagina Linkedin è stata aperta venerdì 22 gennaio 2021, ndr) per rivolgerci ai professionisti e più a 360° anche al mondo del privato e degli enti locali. L’obiettivo finale è quello di creare una nostra rete sulla falsariga di quella della protezione civile e del volontariato ma anche alla rete degli ordini professionali come ingegneri, geologi e architetti che sono molto interessati al nostro tipo di lavoro, sono attenti alla ricostruzione e possono sostenere le nostre attività di comunicazione per arrivare sempre più a dialogare con i cittadini.
Che reazioni hanno avuto gli utenti a questo nuovo Dipartimento e alle iniziative che promuovete? Avete riscontrato delle difficoltà o criticità?
La reazione è stata buona e stiamo continuando a crescere su tutti i canali. Siamo un Dipartimento in crescita, che sta cambiando pelle con la riorganizzazione in atto e non abbiamo certo la riconoscibilità di un Ministero o delle Forze Armate o della Protezione civile che sono molto conosciuti e seguiti anche sui social. Stiamo lavorando per farci conoscere, per questo abbiamo creato anche un logo nuovo per darci una maggiore visibilità. Penso che sia una reazione comune legata al mondo delle istituzioni sui social. Sono molto contento perché comunque abbiamo un certo zoccolo duro che ci segue a cui si aggiungono persone nuove che cercano di capire che cos’è Casa Italia. Abbiamo poi un nome facilmente memorizzabile ma che può richiamare ad altri settori, come il mondo dell’immobiliare oltre ad avere sui social alcuni omonimi anche divertenti da scovare tipo ottimi ristoranti italiani in giro per il mondo. Per ultimo c’è il fatto che stiamo crescendo nelle nostre competenze e in quelle del Dipartimento ma stiamo ancora scontando lo stallo comunicativo nei primi anni di attività. Credo che tutte queste criticità si risolveranno grazie all’attività sia del Dipartimento in generale che a quella sui social.
Quali obiettivi vi siete dati per quanto riguarda la comunicazione per il 2021?
Due obiettivi principali: pubblicare accanto ai contenuti “freddi”, come le notizie del sito, sempre più contenuti “caldi” come eventi, conferenze, incontri in diretta. Purtroppo, come tutti, scontiamo il blocco degli incontri nei territori e dei convegni a causa del Covid. Il nostro Capo Dipartimento, Fabrizio Curcio, finché si poteva era abituato a spostarsi molto tra l’Abruzzo, i territori del centro Italia ma anche in Sicilia, Ischia, Molise dove ci sono stati terremoti che hanno causato dei danni, per incontrare i cittadini e gli enti locali. Tutto questo ci manca come anche tutte le attività di comunicazione, dirette Facebook o live twitting che sono connesse a queste attività e ti permettono di crescere sui social. Il secondo obiettivo è certamente quello di consolidare la rete di professionisti e cittadini che sono interessati alle nostre attività e che ci supportano.