Irene Ivoi è una designer, ricercatrice e comunicatrice specializzata in sostenibilità ed economia circolare, con trent’anni di esperienza nel settore. Ha collaborato con organizzazioni pubbliche e private ed è nota per il suo approccio innovativo al design dei comportamenti. Convinta che un cittadino persuaso sia più efficace di uno obbligato, ha dedicato la sua carriera a sviluppare strumenti pratici per incoraggiare scelte responsabili. Ivoi ha da poco pubblicato il libro “La cerniera – La spinta gentile al servizio della sostenibilità” per Pacini editore dedicato al nudge e di come questa spinta gentile può essere utile alla sostenibilità ambientale.
Partiamo dall’inizio, che cos’è il nudge?
Il nudge è uno strumento individuato da Cass Sunstein e Richard Thaler, un giurista e un economista, che hanno dimostrato come le decisioni umane non siano sempre razionali ma spesso influenzate da emozioni, bias e scorciatoie mentali. Questo strumento consente di orientare i comportamenti senza imporre regole o incentivi, ma attraverso un redesign dei contesti decisionali, favorendo scelte sostenibili. Nel mio libro ho esplorato come questo approccio possa essere applicato per ridurre sprechi, migliorare la raccolta differenziata o promuovere un uso responsabile delle risorse.
Può farci un esempio pratico di nudging applicato alla sostenibilità?
In Australia, un’associazione ha creato uno scotch giallo e nero per contrassegnare i prodotti in scadenza nei frigoriferi, aiutando le persone a ridurre lo spreco alimentare. Un altro esempio è l’uso di piatti più piccoli nelle mense per limitare il cibo non consumato. Questi interventi dimostrano come piccoli cambiamenti possano avere un grande impatto. Un ulteriore caso interessante riguarda le bollette energetiche, dove viene comunicato il consumo medio del vicinato: sapere che i tuoi vicini consumano meno energia ti incoraggia a fare lo stesso.
Ma quanto conta l’azione individuale quando i grandi inquinatori restano le aziende?
I cambiamenti sono la somma di milioni di azioni individuali. Pensiamo alla direttiva SUP (Single Use Plastic), nata grazie alla pressione dei consumatori. Imballaggi e prodotti sono stati riprogettati perché i consumatori hanno detto: “Adesso basta”. È importante non lasciare tutto nelle mani delle grandi aziende o dei governi: il cambiamento inizia da noi. Certo, le politiche istituzionali sono essenziali, ma i cittadini preparati a cambiare fanno la differenza.
Come possiamo ridurre la distanza tra quello che diciamo di voler essere e quello che facciamo?
Questa è la funzione della “cerniera” del titolo: avvicinare intenzioni e azioni. Ad esempio, strumenti che evidenziano i risparmi di CO2 quando si sceglie il treno anziché l’aereo aumentano la consapevolezza e incoraggiano comportamenti sostenibili. Non basta informare; servono meccanismi che rendano le azioni desiderabili e semplici da attuare. La mera informazione non è sufficiente: bisogna agire sulle emozioni e sugli stimoli che motivano davvero le persone.
Prossime presentazioni del libro: sabato 18 gennaio alle 17:30 alla Libreria degli Alfani a Firenze, martedì 21 gennaio 2025, ore 17.30 online su https://ecoistitutorege.it/la-cerniera




