Dal 16 al 19 giugno si svolgeranno gli Stati Generali del Volontariato di Protezione Civile, 4 giornate di lavoro per un confronto partecipato e condiviso sui temi del volontariato. L’iniziativa, il cui slogan è “Il futuro è insieme”, torna a dieci anni dall’ultima edizione e mira a diventare un momento di dialogo tra le organizzazioni del volontariato e le istituzioni sulle sfide presenti e future di questa componente e struttura operativa del Servizio Nazionale di protezione civile.
I temi
Durante queste quattro giornate di lavori, che si terranno presso l’Università degli Studi Roma Tre, saranno affrontati i temi chiave per il futuro del volontariato quali: sicurezza, risorse, valori, rappresentanza, prospettive, attività in ambito internazionale, pianificazione di protezione civile. Tra questi c’è anche la comunicazione e le sue strategie che sono state al centro proprio di uno dei tavoli di lavoro.
Il percorso
L’appuntamento è la tappa finale di un percorso intrapreso a partire dai mesi di febbraio e marzo 2022, in cui sono stati affrontati i maggiori temi che interrogano chi si occupa di protezione civile. La cerimonia di apertura dei lavori si terrà nel pomeriggio del 16 giugno alla presenza del Presidente della Repubblica, mentre il 19 giugno, giornata di chiusura dell’evento, si terrà una sessione plenaria in cui verrà presentata una relazione con gli esiti degli otto tavoli degli Stati Generali del Volontariato di Protezione Civile. Lavori a cui prenderanno parte i 320 delegati di organizzazioni nazionali, associazioni regionali, locali e gruppi comunali che hanno partecipato a questo percorso.
Dieci anni dopo
Sono passati dieci anni dagli ultimi Stati Generali del Volontariato di Protezione Civile, dieci anni in cui i volontari si sono confrontati con grandi sfide, dal terremoto del Centro Italia nel 2016, al più recente Coronavirus – che ha visto l’impegno di donne e uomini del volontariato di protezione civile negli hub vaccinali, nell’assistenza alla popolazione e non solo – all’attuale emergenza Ucraina, in cui i volontari sono parte attiva sia nell’invio di aiuti umanitari, sia nel sistema di accoglienza del nostro Paese.
La comunicazione
Uno dei tavoli di lavoro si è concentrato sulle strategie di comunicazione istituzionale, sia interna al sistema sia rivolta al cittadino. Sono state analizzate le modalità di comunicazione del Comitato Nazionale del volontariato di protezione civile sia al suo interno, sia nei rapporti con le associazioni nazionali e territoriali, sia verso il Dipartimento, le Regioni e Province Autonome.
Nel dettaglio, il tavolo di lavoro si è concentrato su due filoni principali: la comunicazione istituzionale, rivolta prevalentemente al cittadino, e la comunicazione interna al sistema con particolare riguardo alle modalità e agli strumenti adottati dal Comitato Nazionale del volontariato di protezione civile al suo interno, nei rapporti con le Organizzazioni nazionali e territoriali, verso il Dipartimento, le Regioni e le Province Autonome.
Il volontariato ha, infatti, un ruolo fondamentale nella comunicazione di protezione civile sia in emergenza che del rischio. Per questo motivo è importante che le organizzazioni, ma anche i singoli volontari, si inseriscano in un flusso di informazioni prodotte da fonte validate. Il volontariato ha, infatti, una funzione di “facilitatore”, che va a rafforzare la diffusione delle informazioni verificate anche sui social media dove è maggiore il rumore informativo.
Tra gli elementi emersi dalla riflessione condivisa del tavolo di lavoro c’è quella di rafforzare l’identità visiva del volontariato, andando ad accrescere così la sua riconoscibilità ma anche la necessità di creare un piano redazionale per la programmazione delle azioni di comunicazione e di un ufficio stampa che faccia rete e rafforzi la comunicazione di protezione civile.
Per maggiori informazioni: www.protezionecivile.gov.it.