Nella cornice di Earth Technology Expo, la fiera in corso a Firenze, il Capo Dipartimento, Fabrizio Curcio, è tornato su alcuni aspetti che stiamo e ci troveremo sempre di più ad affrontare e di quello che come protezione civile possiamo fare. La criticità più imminente è quella degli effetti dei cambiamenti climatici su tutto il territorio nazionale “li abbiamo già visti in queste prime settimane dell’autunno“, e “sarà un inverno particolare: quantitativi di piogge importanti cadute su aree del territorio altrettanto importanti, e in contemporanea incendi boschivi“.

Mentre da una parte c’erano le alluvioni nelle Marche – ha ricordato -, dall’altra parte continuavamo a spegnere gli incendi nel Sud d’Italia. Quindi serve essere proattivi, aumentare le attività di monitoraggio, e soprattutto sensibilizzare i cittadini. Il tema della comunicazione è un tema fondamentale: io vengo da un confronto in ambito europeo che si è svolto nei giorni passati, e uno dei temi è stato come aumentare la consapevolezza dei cittadini a questi fenomeni. Credo che questa sia una delle frontiere che dovremo affrontare“.

A fronte delle conseguenze dei cambiamenti climatici, “dobbiamo ragionare certamente nel breve termine affrontando i problemi quando si verificano, ma soprattutto fare prevenzione, capire come muoverci prima, cambiare forse anche un po’ gli stili di vita“.

Questo è il passaggio culturale che dobbiamo fare – ha proseguito -, come istituzioni in primo luogo, e poi portando dalla nostra parte il cittadino, perché o convinciamo i nostri cittadini e le nostre comunità che così è, oppure da soli non si va lontano”. Si tratta, per Curcio, di “come noi ci comportiamo nel quotidiano, la cura del territorio che noi mettiamo nelle cose che facciamo quotidianamente, che è una cosa complementare rispetto a come mi comporto durante un evento emergenziale“.

Da questo punto di vista, ha aggiunto il capo dipartimento della Protezione civile, “bisogna spingere molto sulla comunicazione e sui buoni comportamenti in emergenza: segnalo che la settimana prossima sarà la settimana nazionale della Protezione civile, dove discuteremo in particolare il 15 e il 16 ottobre delle buone pratiche di Protezione civile con la campagna Io non rischio“.

Oltre alla prevenzione, per la Protezione civile “l’innovazione tecnologica è fondamentale perché si inserisce in un percorso, in un processo di conoscenza del territorio, di approfondimento della conoscenza dei rischi già noti: parliamo del rischio sismico, idrogeologico, e le nuove sfide con gli effetti del cambiamento climatico sulle nostre comunità“.

Il tema degli investimenti su queste nuove tecnologie – ha osservato Curcio – è più che altro proporre schemi chiari: l’esperienza ci dimostra che quando si hanno dei percorsi chiari, e si capisce bene dove si vuole arrivare, qual è l’obiettivo, poi il finanziamento si trova. Quindi è importante ora capire il fenomeno dal punto di vista scientifico, immaginare dei processi e dei percorsi: secondo me, se il progetto è solido, si trova il modo di arrivare al finanziamento“.

Quello degli investimenti per Curcio “è un tema” comunque rilevante anche perché “mentre noi parliamo di 4G e 5G già si stanno sviluppando sistemi che andranno ancora avanti: avere lo strumento tecnologico significa poi investire sullo strumento e sul suo sviluppo, sulla sua manutenzione, sul suo aggiornamento“.

Curcio ha concluso con una riflessione sulla Toscana “è una terra splendida che però ha in sé tutti i rischi con i quali noi ci confrontiamo a livello nazionale; quindi, ricordiamo che c’è un problema legato alla siccità, uno legato agli eventi metereologici, e abbiamo un’area sismica certamente importante. Con il presidente della Regione Eugenio Giani c’è sempre un collegamento perché l’autorità di Protezione civile è il presidente della Regione e quindi con la sua filiera siamo in stretto contatto per seguire, monitorare e anche per fare programmazione di attività insieme“.

 

Foto: Earth Technology Expo