Il ruolo del divulgatore scientifico è stato al centro del quarto appuntamento dei mercoledì della Fondazione Pezcoller. In questo caso sono stati presentati alcuni errori da non fare da parte Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, partendo proprio dal suo percorso personale e professionale.

Mautino è conosciuta su Instagram come @divagatrice, il suo account ha oltre 185mila follower e come scrive nella bio: “divulgo forte di cose come gli OGM e i cosmetici, ma divago spesso”.

Nel 2004 dopo aver partecipato ad un dibattito sulla fecondazione assistita in occasione del referendum ha capito che se voleva andare avanti nella divulgazione scientifica doveva studiare e che quell’incontro le è stato utile per comprendere gli errori commessi.

Che si voglia fare comunicazione della scienza sui social o attraverso altri canali è sempre importante chiedersi prima chi abbiamo davanti, chi è il pubblico a cui ci stiamo rivolgendo. Nel 2004 Mautino si è resa conto che in occasione del dibattito si è comportata più come attivista che cercava di convincere il pubblico che aveva di fronte più che informare come divulgatrice sul tema. A questo segue la scelta dell’approccio e del metodo con cui si affrontano i temi scientifici. In questo ambito tra gli errori più comuni c’è quello di non ascoltare il pubblico, di assumere toni altezzosi fino al blastaggio, ma anche arrivare a banalizzare le preoccupazioni delle persone e non tenere conto delle paure e della parte emotiva che hanno le questioni scientifiche.

Se passiamo poi al metodo qui si inserisce la scelta di dar voce al sensazionalismo e dare visibilità a notizie o singoli studi. In questi casi è importante spiegare il contesto dello studio, evento molto raro per il giornalismo di oggi dove prevalgono altre logiche che rischiano di creare confusione nel pubblico dei lettori.

Grazie ai social network la divulgazione scientifica ha acquisito una voce più forte e una community fidelizzata e giovane. Come abbiamo visto durante la pandemia, questa voce non ha ancora trovato spazio in tv o sui giornali dove trovano invece spazio i tantissimi virologi.

Tornando agli errori, questi succedono, nonostante tutto lo studio e la preparazione che c’è a monte. Ci possono essere però utili per creare e rafforzare il legame con la community e per noi stessi. Per questo è necessario ammettere gli errori, correggerli e mostrare il percorso di analisi dell’errore commesso.

Foto di copertina di Joshua Sortino da Unsplash