Sabato 21 giugno si è svolto il convegno “Dal megafono ai social network – L’evoluzione della comunicazione in Protezione Civile” organizzato da Radio Perusia in occasione del decennale del Gruppo Perusia.
Una giornata di dibattito e approfondimento di un tema molto attuale e complesso, l’uso dei social network in protezione civile, che ha visto susseguirsi interventi consistenti e ben focalizzati sulla questione.
Ci sono state alcune defezioni tra i relatori, ma anche una gradita sorpresa la presenza del Prefetto Franco Gabrielli, che doveva intervenire con un videomessaggio.
Ripercorriamo la giornata con alcuni stralci degli interventi che si sono svolti:
Gabrielli: Ai social network viene riconosciuta una perversa affidabilità che non hanno. In protezione civile serve credibilità e autorevolezza requisiti imprescindibili da costruire su questi strumenti.
Postiglione: Con il convegno di novembre abbiamo iniziato questo percorso di studio che sta andando avanti, la seconda tappa è stata a Lucca per il Festival del Volontariato. Con queste iniziative vogliamo raccontare e farci raccontare le esperienze vere che si sono sviluppate in questi anni. L’obiettivo è quello di costruire una bellissima architettura, un modello che nella realtà possa reggere. Non vogliamo lanciare delle linee guida nazionali, ma costruire il castello partendo dalla base studiando quello che già c’è, con tutti i vantaggi e i rischi. La protezione civile è un mondo composto da centinaia di tessere diverse e si deve costruire una rete di protezione civile che entri sui social media che sia credibile, affidabile, nella quale il cittadino possa orientarsi e trovare le informazioni che cerca. La comunicazione deve diventare un pezzo dei piani di emergenza in cui sono indicati i target a cui comunichiamo e gli strumenti necessari, i social media devono essere uno strumento ma non l’unico.
Calzolari: Tutti gli strumenti devono essere utilizzati in maniera efficace e con competenza. Il sistema deve capire che ci dobbiamo dotare di professionisti della comunicazione, ma dobbiamo interrogarci sul nostro linguaggio per individuare termini condivisi da utilizzare. Quando si parla di protezione civile sui social media dobbiamo stare attenti perché chi gestisce un profilo della protezione civile è sia produttore di notizie, destinatario, ma anche presidio e ha il compito di integrare o rettificare le notizie che intercetta sui social media, e di questo ruolo dobbiamo esserne consapevoli.
Dominici: Sono necessarie strategie di lungo periodo per costruire la credibilità. La comunicazione non è un mero adempimento, ma è necessaria responsabilità nel comunicare. Chi comunica deve avere due caratteristiche: responsabilità e libertà, qualità che sono relazionali e non individuali per questo è necessario lavorare sulle competenze e la formazione e non si può improvvisare!
Donnelly: Se vogliamo utilizzare i social media è necessario instaurare un dialogo, in quanto non dobbiamo solo pubblicare, ma anche ascoltare. Dobbiamo assumerci la responsabilità di quello che comunichiamo e dobbiamo dotarci di una policy che deve raccogliere regole interne rivolte e da condividere con i dipendenti e regole esterne rivolte agli utenti che atterrano sulla pagina Facebook, sul profilo Twitter e sul sito web.
Nel pomeriggio si è poi svolta la tavola rotonda “SMEM (Social Media Emergency Management) e comunicazione di rischio ed emergenza: prospettive e buone pratiche”.
Complimenti a Radio Perusia e al Gruppo Perusia per l’evento e per essere riusciti a creare un dialogo stimolante per tutta la giornata! Iniziative come queste mettono in evidenza come finalmente anche in protezione civile si inizi a dare valore alla comunicazione e ai social network ma con consapevolezza, voglia di crescere e sperimentare!
La registrazione dell’intero convegno è disponibile sul sito web di Radio Perusia.